Medicina di genere vs Ginecologia tradizionale

La tradizione clinica millenaria che risale ad Ippocrate e a Galeno vuole che il medico curi la persona nel suo insieme, valuti l’ armonia delle funzioni dell’ organismo e cerchi di migliorare lo stato di salute del corpo e dell’ anima.
I progressi tecnologici degli ultimi 30 anni hanno portato alla medicina superspecialistica, una deriva in fondo necessaria e giustificata dalla mole incredibile di conoscenze che oggi il medico deve portare con se. La conseguenza negativa, da molti osservata e condivisa, e’ stata la perdita della visione d’ insieme del paziente e la constatazione di come spesso manchi la figura di un supervisore che coordini ed elabori l’ operato dei mille specialisti tra i quali il paziente viene “frammentato”.
La reazione e’ stata la crescita della medicina olistica che pone al centro della propria filosofia la centralita’ dell’ essere umano nella sua interezza immerso nel proprio ambiente biologico, sociale, fisico e psichico.
In alcune sfaccettature l’ approccio olistico e’ diventato sinonimo di utilizzo di rimedi e cure cosiddetti “alternativi” tante volte proposti in opposizione o in parallelo all’ approccio “tradizionale”.
La sfida che oggi ci si pone e’ di trovare una giusta e sinergica alleanza fra le due componenti che non sono affatto antitetiche ma complementari.
Nella pratica clinica quotidiana esiste un solo imperativo : il paziente e la sua esistenza in tutti i sensi prima di ogni altra cosa, al di la’ delle lotte di supremazia fra filosofie e personalismi accademici.
Una dei primi esempi di questo nuovo approccio e’ la MEDICINA DI GENERE.

La natura ha creato delle differenze molto forti tra gli esseri umani. Sono note da anni evidenze secondo le quali persone di razze diverse affette da ipertensione arteriosa rispondano meglio a ceri tipi di farmaci rispetto ad altri, sappiamo che certe popolazioni sono piu’ suscettibili a certe malattie perche’ i loro geni sono diversi.
Le differenze piu’ comuni sono fra donna e uomo. Esistono prove crescenti, basate su studi scientifici, che un approccio medico uguale per i due sessi possa non essere sempre corretto ed ottimale.
Nella donna, nella fattispecie, il clima ormonale condiziona per tutta la vita una serie di eventi fisiologici e patologici profondamente diversi rispetto al maschio tanto da giustificare gia’ da tempo immemore la nascita di uno specialista dedicato, il ginecologo, che non trova equivalente per il maschio. Vero e’ che il primo motivo e’ stato la gestione del parto ma le problematiche della donna sono state fin dall’ antichita’ riconosciute come importanti e specifiche.

Il ginecologo del XX secolo ha vissuto e subito la superspecializzazione diventando un grande esperto di utero, ovaie, vagina e della gravidanza nei suoi aspetti norali e patologici.
Oggi, come detto, le realta’ si stanno modificando e si vede, e soprattutto di vedra’, il ginecologo diventare non piu’ il medico degli organi della donna ma il medico della donna nella sua completezza e complessita’.
La medicina di genere vede appunto il ginecologo del XXI secolo essere un medico competente e preparato nell’ affrontare problematiche preventive e curative che durano per tutto il ciclo biologico della donna dall’ adolescenza, alla riproduzione, alla menopausa e alla senilita’.
Per fare un esempio onnicomprensivo : curare i problemi ormonali e lo stile di vita di una giovane vuol dire avere una donna piu’ fertile, con una gravidanza di qualita’ migliore, con un bambino piu’ sano e con speranza di salute futura migliorate, avere meno rischi di sviluppare patologie ginecologiche chirurgiche, evitare le gravidanze indesiderate, aumentare le possibilita’ di una diagnosi precoce di tumori, modificare lo stile di vita per prevenire diabete, obesita’, ipertensione e arrivare ad una menopausa piu’ gestita e ad un invecchiamento in salute, tutto nell’ ottica di una qualita’ di vita migliore per l’ individuo e per chi lo circonda.

E’ quindi auspicabile che il ginecologo moderno sviluppi, attraverso la formazione e l’ aggiornamento, specifiche competenze sulla ginecologia delle eta’ estreme giovanile e senile, sulla medicina interna, sull’ endocrinologia delle varie eta’ della donna ed in special modo della menopausa e conoscenze che gli permettano una collaborazione stretta con altre figure specialistiche quali il cardiologo, l’ internista, il reumatologo, il dietologo e soprattutto il medico di medicina generale, figure che a loro volta dovranno implementare le loro conoscenze sulle problematiche femminili fino a consentire una sinergia strategica proiettata alla cura del benessere delle donne.