Attività specialistiche

Valutazione cervicale

Sezione a cura della Dott.ssa Alessandra Lesca.

l parto pretermine è oggi la principale causa di morbilità e di mortalità perinatali e complica circa il 10% delle gravidanze normali. Causa il 75% delle morti neonatali non dovute a malformazioni.
Sono fattori di rischio gli aborti ripetuti, le malformazioni uterine, l’incontinenza cervicale, la gravidanza gemellare, l’idramnios, le infezioni urinarie e vaginali, le pregresse manovre chirurgiche.
La predizione del travaglio pretermine è uno dei maggiori problemi ostetrici ed è ancora oggi largamente basata sulla rilevazione manuale della lunghezza del collo uterino.
Lo studio ecografico tradizionale del collo uterino è molto impreciso mentre la VALUTAZIONE CERVICALE MEDIANTE ECOGRAFIA TRANSVAGINALE consente di valutare con precisione la lunghezza e la dilatazione della cervice.
Questo esame di secondo livello viene eseguito intorno alle 26 – 28 SETTIMANE ma comunque sempre dopo le 24 settimane.
Lo studio cervicale si esegue in posizione ginecologica. Viene identificato il collo uterino, se ne misura la lunghezza (deve essere superiore a 25 mm),si valuta la presenza del FUNNELLING o trasformazione ad imbuto del polo inferiore delle membrane (normalmente arrotondato) in cui le membrane protrudono per 3 mm o più nel canale cervicale, l’ampiezza del funnelling (significativa sopra i 5 mm) , la sua estensione e la sua forma.

ICSICS
ICS1ICS1

Oltre alla possibilità di valutare il rischio di parto pretermine la valutazione cervicale consente di diagnosticare una placenta ad inserzione troppo bassa (PLACENTA PREVIA) e di fornire informazioni sulla inducibilità farmacologica del travaglio nei casi in cui questo sia necessario.Il raccorciamento cervicale diagnosticato ecograficamente è un fattore di rischio per il parto pretermine: più corto e più dilatato è il collo più il rischio aumenta, anche se occorre considerare che molte donne con il collo raccorciato partoriscono a termine vista la multifattorialità di questa patologia.
L’esame può essere completato con una valutazione dinamica del collo uterino (CERVICAL STRESS TEST) nella quale si valutano le modificazioni del collo stesso imprimendo una pressione esterna sul fondo uterino o facendo porre la paziente in posizione eretta. Questa particolare valutazione viene raccomandata nelle pazienti con parto pretermine nel II trimestre, precedenti conizzazioni o aborti e malformazioni uterine.
Nei casi a rischio la valutazione cervicale è preferibile rispetto all’esame manuale anche per la minore stimolazione meccanica del collo uterino ed il minor rischio di infezioni.
Questo esame non è di uso routinario anche se ormai molti centri lo propongono come utile metodica di studio della popolazione di gravide a basso rischio in cui permette di ridurre il numero di ricoveri , di terapie tocolitiche e di prescrizione di riposo nei casi non necessari (gravide con contrazioni ma con collo uterino normale) e di identificare le donne a reale rischio di parto pretermine in cui si valuteranno i provvedimenti necessari (restrizione delle attività quotidiane, terapie mediche, cerchiaggio, profilassi cortisonica del distress respiratorio neonatale).
Va ritenuto esame indispensabile nella gravide al alto rischio (poliabortività, malformazioni uterine, gemellarità, aumento patologico del liquido amniotico, incontinenza cervicale, pregressa conizzazione, lacerazioni da parto o dilatazioni chirurgiche del collo uterino per raschiamenti o revisioni su aborti spontanei o provocati).