Attività specialistiche

Eco premorfologica

Sezione a cura della Dott.ssa Alessandra Lesca.

Il termine premorfologico è un formidabile strumento di screening fetale con dignità diagnostica unica, degno di entrare ad ogni effetto tra gli esami che costituiscono la moderna routine ostetrica.
E’ un esame "a pacchetto" che segue uno schema di check morfologico e funzionale. Consente una visualizzazione estesa e precoce del feto ed è valido sia in pazienti a basso che ad alto rischio.
Precede come tempo di effettuazione l’epoca di una eventuale diagnosi prenatale invasiva e permette di modulare il counselling sulla necessità e modalità di esecuzione dell’amniocentesi o condizionare la scelta di esami collaterali particolari adatti al caso in questione. Permette di porre sospetti di anomalie e di valutarne nel tempo l’ evoluzione consentendo una gradualità nella diagnosi senza avere limiti di scadenze temporali come avviene per l’ ecografia morfologica alla 20-22 settimana.
L’ esame va ritenuto uno screening e non un esame diagnostico precoce. I limiti dell’ esame sono legati all’ancora incompleto sviluppo delle strutture fetali, dall’anatomia in rapida modificazione e dall’evolutività della normalità e delle eventuali patologie
L’ esame, se praticato sistematicamente, consente inoltre un miglioramento delle competenze e nelle capacità dell’operatore che si pone nell’ottica di un controllo e di una conoscenza molto piu’ continua del feto.

ProfiloProfilo
Osso nasaleOsso nasale

La qualità di questo esame precoce dipende da fattori tecnologici (grado di avanzamento tecnologico delle apparecchiature) culturali (operatori dotati del know how e del livello di motivazione necessario per confrontarsi con questa nuova sfida diagnostica) e dalle variabili biologiche più o meno favorevoli dell’organismo materno e fetale.
I genitori devono essere informati che, a causa della precocita’ dell’epoca gestazionale nella quale è stato eseguito, esso NON può essere finalizzato alla ricerca delle malformazioni fetali allo stesso modo dell’ ecografia morfologica delle 21 – 22 settimane e quindi non è un esame diagnostico definitivo per le stesse.
Infatti esso non permette (tra l’altro) di rilevare tutte quelle anomalie malconformative il cui difetto sia ancora troppo piccolo (es. molte patologie strutturali del cervello, labbra, palato, colonna, cuore, arti, mani ecc) oppure sia in divenire (es. molte forme di idrocefalia e tutte le forme di displasia scheletrica, ecc) ovvero non sia ancora strutturato (es. infezioni, tumori, ecc). Esso NON è in grado di diagnosticare patologie cromosomiche (es. Sindrome di Down) oppure sindromiche sia di origine genetica che multifattoriale.
Tuttavia su molti organi e apparati la valutazione dello stato di normalità o il sospetto di patologie può essere fortemente attendibile con ovvie ricadute sulla serenità della coppia o sull’attivazione delle più corrette metodologie di diagnostica in caso di sospetto.
Inoltre deve essere ribadito che tale esame NON può mai sostituirsi all’esame MORFOLOGICO (da eseguirsi sempre intorno alla 22^ settimana di gestazione) al quale è precipuamente affidato il compito di diagnosticare le anomalie fetali.
Si ribadisce ulteriormente la informazione che l’esame pre-morfologico NON può essere ritenuto responsabile, a nessun titolo, della mancata visualizzazione di una qualsiasi anomalia morfo-funzionale del feto oggi esaminato.
Si deve inoltre informare che il significato dell’esame NON è finalizzato allo studio delle patologie fetali ma a creare nell’ecografista una conoscenza di base del singolo feto utile per raffinare e potenziare le capacita’ diagnostiche della successiva ecografia morfologica.

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